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I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuanti sentenza n. 95 del 3 maggio 2021

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Pardi, rel. Caia), sentenza n. 95 del 3 maggio 2021

 

La determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di un mero calcolo matematico, ma è conseguenza della complessiva valutazione dei fatti (art. 21 cdf), avuto riguardo alla gravità dei comportamenti contestati, al grado della colpa o all’eventuale sussistenza del dolo ed alla sua intensità, al comportamento dell’incolpato precedente e successivo al fatto, alle circostanze -soggettive e oggettive- nel cui contesto è avvenuta la violazione, all’assenza di precedenti disciplinari, al pregiudizio eventualmente subito dalla parte assistita e dal cliente, nonché a particolari motivi di rilievo umano e familiare, come pure alla buona fede del professionista.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Pardi, rel. Caia), sentenza n. 95 del 3 maggio 2021