Avvocato - richiesta di compensi eccessivi e anche sproporzionati Consiglio Nazionale Forense sentenza n. 1 del 9 febbraio 2023
La rilevanza deontologica del compenso eccessivo non è esclusa dal consenso del cliente
L’avvocato che chieda compensi eccessivi e anche sproporzionati rispetto alla natura e alla quantità delle prestazioni svolte pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante (art. 29 cdf, già art. 43 codice previgente) perché lesivo del dovere di correttezza e probità a cui ciascun professionista è tenuto. Peraltro, l’illecito in parola non è escluso dal fatto che vi sia un accordo sul compenso ovvero che il cliente accetti di provvedere al relativo pagamento.