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Cosa giudicata civile - interpretazione del giudicato – Corte di Cassazione Sez. 1, Sentenza n. 12013 del 08/06/2005

Azione autonoma di mero accertamento del giudicato - Ammissibilità - Esclusione - Fondamento

La soggezione anche del giudicato all'interpretazione non comporta che questa interpretazione, in sè, possa costituire oggetto di autonoma azione di mero accertamento, poichè essa si porrebbe in insanabile contraddizione con la stessa ragion d'essere del giudicato, che non può essere rimesso in discussione come tale, ma solo in quanto si tratti di darvi esecuzione, o di trarne effetti giuridici nel processo stesso in cui si è formato ovvero in altro processo. Inoltre, poichè alla base dell'azione di mero accertamento va ravvisato uno stato d'incertezza in ordine all'esistenza del diritto fatto valere in giudizio, una tale azione non è ipotizzabile, qualora il diritto risulti cristallizzato nella "certezza" del giudicato di cui si verrebbe inammissibilmente a chiedere al giudice di stabilire il senso ed il significato, emettendo una pronuncia giurisdizionale, a sua volta suscettibile di passare in giudicato, instaurando una sequenza inammissibilmente indefinita di accertamenti. Peraltro, in caso di esistenza di un precedente giudicato l'azione di mero accertamento è inammissibile anche sotto l'ulteriore profilo della carenza d'interesse, in quanto difetta l'incertezza attuale, che costituisce il presupposto, necessario ed imprescindibile, dell'azione di mero accertamento, dal momento che detta incertezza può emergere in sede di concreta esecuzione del giudicato, nel caso in cui divenga attuale un contrasto in ordine all'interpretazione del precedente giudicato esistente tra le parti.

Corte di Cassazione Sez. 1, Sentenza n. 12013 del 08/06/2005