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contratti in genere - invalidità - annullabilità del contratto - per vizi del consenso (della volontà) – dolo - Corte di Cassazione Sez. 3, Sentenza n. 4065 del 20/02/2014

Dolo decettivo - Conseguenze - Annullamento del contratto - Irrilevanza dell'oggetto dell'inganno - Fondamento. Corte di Cassazione Sez. 3, Sentenza n. 4065 del 20/02/2014

In tema di vizi del consenso, vige il principio "fraus omnia corrumpit", in virtù del quale il dolo decettivo conduce all'annullamento del contratto (come pure del negozio unilaterale) qualunque sia l'elemento sul quale il "deceptus" sia stato ingannato e, dunque, in relazione a qualunque errore in cui sia stato indotto, ivi compreso quello sul valore o sulle qualità del bene oggetto del negozio.

Corte di Cassazione Sez. 3, Sentenza n. 4065 del 20/02/2014

ANNULLABILITA' DEL CONTRATTO

CONTRATTI